Con la pubblicazione in gazzetta ufficiale n. 226 del 11.09.2020 del DLgs 3.09.2020, n. 116, è stata data attuazione della direttiva (UE) 2018/851 che modifica la direttiva 2008/98/CE sui rifiuti, e attuazione della direttiva (UE) 2018/852 che modifica la direttiva 1994/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio.
La pubblicazione della norma avviene assieme ai due decreti legislativi 118/2020 su pile, accumulatori e loro rifiuti e RAEE, e 119/2020 sui veicoli fuori uso e, a momenti, anche del decreto legislativo 3.09.2020 sulle discariche, sarà data completa attuazione delle direttive comunitarie sulla circular economy.
Dei 4 provvedimenti quello con le maggiori ricadute operative è sicuramente il primo, che impatterà su aspetti di gestione ordinaria dei rifiuti in azienda, attività che, al netto di momenti di incertezza (leggi SISTRI), ritenevamo ampiamente consolidata mediante l’utilizzo di registri di carico e scarico, formulari di identificazione al trasporto di rifiuti FIR, dichiarazioni annuali dei rifiuti MUD, e rispettando i limiti quali-quantitativi richiesti per il deposito temporaneo dei rifiuti in azienda.
Il decreto di attuazione delle direttive (UE) 2018/851 e 2018/852 interviene infatti sugli adempimenti amministrativi quali la tenuta dei registri, la compilazione dei FIR e del MUD, e riguarda anche:
- la responsabilità estesa del produttore
- i criteri di priorità e prevenzione della produzione di rifiuti
- la classificazione dei rifiuti
- i rifiuti urbani e speciali (compresi gli organici, sfalci e potature)
- la pianificazione nazionale e regionale
- gli obiettivi di raccolta differenziata
Gli aspetti più rilevanti per le imprese sono quelli che riguardano gli adempimenti amministrativi che verranno “riscritti” e che prevedono l’introduzione del RENTRI, il Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti. Questi nuovi adempimenti saranno disciplinati da appositi decreti ministeriali.