Negli ultimi anni è certamente aumentata la consapevolezza dei problemi che può causare la Legionella, il microrganismo di origine naturale associato alla presenza di acqua, ma che può facilmente proliferare negli impianti idrici che tutti noi usiamo, in particolare in ambienti pubblici (alberghi, piscine, ospedali case per anziani, ecc). La malattia che causa si chiama Legionellosi e si contrae per inalazione di aerosol, cioè quelle piccole goccioline d’acqua simile a vapore: è per questo che si deve prestare particolare attenzione alle zone dove si crea nebulizzazione di acqua potenzialmente contaminata, come le docce, gli idromassaggi, gli impianti di irrigazione o i grandi impianti di climatizzazione che umidificano l’aria (tipici di cinema e centri commerciali). Più le goccioline sono piccole, più sono pericolose: gocce d’acqua con un diametro inferiore a 5 µm (millesimi di millimetro) raggiungono più facilmente le basse vie respiratorie.
La Legionellosi si manifesta generalmente come una tipica malattia del sistema respiratorio, ma in soggetti debilitati o immunodepressi può portare è una grave forma di polmonite, che deve essere riconosciuta e curata in maniera specifica, poiché ha un tasso di mortalità stimato tra il 10 e il 15%. A tutt’oggi non è dimostrato che la malattia si possa contrarre bevendo acqua contaminata e sembra esclusa la trasmissione diretta tra uomo e uomo.
Nel 2015 è stata pubblicata una nuova edizione delle “Linee guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi”, che è tuttora il documento di riferimento in questo campo. Una delle principali novità introdotte è la particolare attenzione che deve essere posta al rischio di esposizione non solo in strutture ricettive, ma nei luoghi di lavoro in genere, con particolare riferimento alle attività produttive che utilizzano grandi quantità di acqua, serbatoi di accumulo per l’antincendio o che semplicemente sono fornite di spogliatoi con docce per il personale.
Questo aspetto va incontro anche a quanto esplicitamente previsto del Decreto Legislativo 9 Aprile 2008, n. 81 sulla sicurezza dei lavoratori, che classifica le specie di Legionelle patogene per l’uomo quali agente biologico del gruppo 2, ossia “un agente che può causare malattie in soggetti umani e costituire un rischio per i lavoratori”.
Pertanto, il Datore di Lavoro ha l’obbligo di valutare il rischio legionellosi presso ciascun sito di sua responsabilità e, di conseguenza, deve:
- effettuare la valutazione del rischio legionellosi, tenendo conto di tutte le informazioni disponibili sulle caratteristiche dell’agente biologico e sulle modalità lavorative che possano determinarne l’esposizione;
- adottare misure protettive e preventive in relazione al rischio valutato;
- revisionare la valutazione del rischio legionellosi in occasione di modifiche significative dell’attività lavorativa o degli impianti idrici od aeraulici o qualora siano passati 3 anni dall’ultima redazione;
- adottare misure idonee affinché i lavoratori e/o i loro rappresentanti ricevano una
- formazione sufficientemente adeguata.
E’ inoltre opportuno che il Datore di Lavoro individui una persona responsabile dell’identificazione e della valutazione del rischio potenziale di infezione. Tale figura, oltre ad essere formata ed esperta, deve conoscere bene gli impianti di distribuzione idrica dello stabilimento e comprendere l’importanza della prevenzione e dell’applicazione delle misure di controllo. Il Responsabile soprassiede anche alle attività di manutenzione degli impianti, compila e mantiene aggiornato il registro degli interventi di valutazione del rischio e di manutenzione, ordinari e straordinari, sugli impianti idrici e di climatizzazione.
Da diversi anni il Catas è attivo sulla tematica della Legionella offrendo la propria esperienza sia per i servizi di campionamento e analisi per la ricerca del batterio, sia per una efficace analisi del rischio delle strutture ricettive e delle altre tipologie di aziende. In tale ottica Catas si rende disponibile per eseguire, a titolo gratuito, un sopralluogo preliminare presso le aziende che manifestino l’interesse, al fine di analizzare strutture e impianti e pianificare gli eventuali interventi di sorveglianza.