Dalla fine di marzo è entrato in vigore il nuovo Decreto Legislativo n. 18/2023 sulle acque destinate al consumo umano, in recepimento di una recente Direttiva della Comunità Europea.
L’impianto normativo rimane simile a quello del precedente D. Lgs. 31/2001, che è stato abrogato.
Rimane infatti l’obbligo da parte degli enti gestori della distribuzione idrica di fornire, fino al punto di allacciamento (spesso identificato con il contatore), acque “salubri e pulite”, che rientrino nei valori limite previsti per un’ampia serie di parametri chimici e microbiologici.
Si conferma inoltre l’obbligo per le imprese alimentari (compresi bar, ristoranti, centri cottura e distribuzione di pasti o alimenti) di verificare che le caratteristiche di potabilità dell’acqua, garantite dall’ente gestore, rimangano invariate nei punti di presa e di utilizzo dell’acqua. Tale obbligo vale, a maggior ragione, per le imprese alimentari che si approvvigionano di acqua da fonti proprie, quali pozzi e sorgenti.
Queste verifiche devono essere ripetute periodicamente attraverso prelievi e analisi chimiche e microbiologiche eseguite da laboratori accreditati, come CATAS che da molti anni fornisce questo servizio.